bevande zero

A tutti sarà capitato di bere bibite zero, in cui lo zucchero viene sostituito da dolcificanti artificiali, così da rendere il contenuto calorico della bibita quasi nullo.

Abbiamo già parlato di dolcificanti artificiali, come l’aspartame. Si tratta di additivi alimentari o dolcificanti non nutritivi che presentano un potere dolcificante superiore allo zucchero e senza calorie. I più utilizzati sono aspartame, acesulfame-K, sucralosio, saccarina, ciclamato, neoesperidina diidrocalcone (neoesperidina DC), neotame, taumatina e advantame; essi sono presenti non solo nelle bibite zero, ma anche in molti prodotti dietetici con dicitura light.

Negli ultimi anni sono stati immesse nel mercato anche bibite con estratto di stevia, derivato dalle foglie della pianta “ Stevia rebaudiana”. Questo dolcificante naturale è indicato per le persone diabetiche, in quanto il principio attivo è un potente ipoglicemizzante. Ma ricordatevi sempre di leggere le etichette dei prodotti, perché spesso non troviamo gli estratti puri di stevia, ma un mix di glicosidi steviolici con altri zuccheri.

  • Fanno male?

L’EFSA, l’ Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, ha stabilito per ciascun dolcificante la quantità giornaliera ammissibile (DGA), espressa in mg su kg di peso corporeo, entro la quale non si registrano danni per la salute.

Per l’aspartame per esempio la dose giornaliera ammissibile è 40 mg/Kg di peso corporeo; per i glicosidi steviolici è stabilita una DGA di 4 mg/kg.

Considerate che una lattina di coca cola zero (330ml) contiene circa 0,2 gr di aspartame ( < 7% della DGA consentita per un adulto di 70 kg).

Fanno ingrassare?

A causa delle differenze fisiologiche nella percezione del gusto dolce dopo il consumo di dolcificanti artificiali e del loro diverso effetto sui centri della fame e della sazietà, si è ipotizzato che l’ingestione di alimenti o bevande contenenti tali composti potrebbe non essere un metodo efficace per ridurre l’apporto energetico per la perdita di peso. Ci sono studi contrastanti in letteratura, alcuni hanno suggerito che una frequente esposizione a tali composti possa persino aumentare l’appetito per i cibi dolci, in quanto il cervello non si sente gratificato completamente, richiedendo così un qualcosa di dolce in più.

Ma in realtà, il problema è per chi è dipendente dal dolce e continua a seguire un’alimentazione sbilanciata verso gli zuccheri.

E’ vero che alterano il microbiota?

Alcuni studi hanno valutato l’effetto dei dolcificanti artificiali sul microbioma umano, una complessa comunità di microrganismi che vivono nel tratto digestivo, costituito da oltre 1500 specie. Il solo colon, che contiene la più grande popolazione del variegato microbiota umano, può ospitare fino a 100 trilioni di batteri. Il microbiota intestinale è essenziale per mantenere la normale fisiologia e salute intestinale. Pertanto, la sua alterazione è spesso associata a varie condizioni patologiche. Diversi fattori possono influenzare la composizione e la funzione del microbiota intestinale, tra cui la genetica dell’ospite, l’età, i trattamenti antibiotici, l’ambiente e la dieta. La dieta ha un effetto marcato, influenzando la composizione del microbiota intestinale, in modo benefico o dannoso, alterando alcune specie batteriche e regolando i metaboliti prodotti nell’ambiente intestinale. I risultati ottenuti sono contrastanti. La comunità scientifica non ha ancora un consenso unanime sui risultati appropriati e sui biomarcatori che possono definire con precisione gli effetti dell’utilizzo di questi additivi sul microbiota intestinale.

Da tener presente che una disbiosi non è causata solo dall’ingestione di bevande zero ma dall’alimentazione in generale e dall’abuso di tali bibite.

Conclusioni

In generale le bibite zero possono essere un valido aiuto per diminuire il consumo di quelle zuccherate o ridurre l’apporto calorico.

Secondo me, è meglio optare per una versione zero di una bevanda, in quanto è inutile assumere zuccheri vuoti che non forniscono alcun nutriente.

Ci sono alcune situazioni in cui la versione classica potrebbe esser utilizzata? Si, post allenamento, per rifornire al muscolo zuccheri semplici a rapido assorbimento.

 

Take home message: Importante come in tutte le cose è non abusarne, ricordando sempre che l’unica bevanda raccomandabile è l’acqua!