Conclusioni
In un contesto di una dieta sana, il consumo di succhi derivanti da 100% frutta potrebbe essere inserito, per il fatto che quest’ultimi hanno un contenuto di zuccheri tutti derivanti dalla frutta di partenza. Di conseguenza i succhi estratti dai frutti a maggior contenuto di zuccheri naturali conterranno più zuccheri rispetto ai succhi ottenuti da frutti meno zuccherini (es. Frutti rossi, agrumi, mele, ananas). Gli zuccheri naturalmente presenti nella frutta sono rappresentati dal fruttosio, saccarosio (glucosio e fruttosio) e glucosio.
Secondo i LARN il consumo complessivo di zuccheri semplici dovrebbe essere inferiore al 15% dell’energia totale giornaliera (per esempio in una dieta da 2000 kcal sarebbero consentiti al massimo 75 grammi di zuccheri semplici) e viene sottolineata l’importanza di limitare l’introduzione di zuccheri aggiunti e di fruttosio.
Una porzione di succo 100% frutta contiene mediamente dai 20-30 g di zuccheri.
Per cui, il consumo di quest’ultimo non è il male peggiore, in quanto rappresenta un piccola quota di zuccheri semplici introdotti. Il problema può sorgere quando durante la giornata vengono aggiunte bevande zuccherine oppure merendine varie, dove gli zuccheri risultano a questo punto in eccesso.
Negli ultimi anni è stata studiata la possibile relazione tra eccessivo consumo di zuccheri, di fruttosio in particolare, ed il drammatico aumento della prevalenza di obesità, diabete, sindrome metabolica e malattie cardiovascolari.
I meccanismi responsabili dei potenziali effetti metabolici avversi si riferiscono principalmente alla stimolazione della neo-lipogenesi epatica, alla promozione di insulino-resistenza epatica ed extraepatica, all’iperuricemia ed allo stress ossidativo. Questi effetti, tuttavia, sono stati evidenziati prevalentemente da studi condotti in modelli cellulari ed animali, con alti dosaggi di fruttosio pari al 60% dell’energia totale/die. Evidenze analoghe, ma meno consistenti, emergono da alcuni studi nell’uomo, che hanno ugualmente utilizzato quantità di fruttosio molto elevate (tra i 150 e i 200 g/die, corrispondenti al 25-40% dell’energia introdotta).
Il contenuto di fruttosio è più basso negli agrumi (0,5-2 g/100 g) e nell’ananas (2 g/100 g), più alto nelle mele e nelle pere (oltre 6 g/100 g), differenze che si riflettono nei rispettivi succhi di frutta. Tenendo conto anche della frazione proveniente dal saccarosio, l’apporto calorico complessivo di fruttosio nei succhi è variabile tra 0,2-3,1% (per 2000 kcal/die).
Ovviamente, non bisogna considerare i succhi 100% frutta come sostituti della frutta fresca, ma possono contribuire al raggiungimento degli apporti raccomandati di alcuni micronutrienti.