Farmaci GLP-1: La panacea contro l’obesità?!

Nel mondo delle terapie per l’obesità, stanno spopolando farmaci agonisti GLP‑1 capaci dl ridurre il peso e il rischio di malattie associate all’obesità.
In realtà, nascono con un impiego specifico: il trattamento del diabete di tipo 2. 

Come agiscono questi farmaci?

mimano l’azione di “glucagon-like peptide-1” o GLP-1, un ormone prodotto naturalmente dal nostro corpo in risposta all’assunzione di cibo, per cui agiscono:

1) stimolando la secrezione di insulina da parte delle cellule del pancreas, riducendo così la glicemia;

2) inibendo la produzione di glucagone, un ormone che aumenta la produzione di glucosio dal fegato;

3) rallentando lo svuotamento gastrico dopo l’assunzione di un pasto e riducendo così la sensazione di fame. Questo perché agisce sia direttamente a livello cerebrale sia perché facilita il rilascio di ormoni coinvolti nella sensazione di sazietà.

La combinazione di questi tre meccanismi porta, oltre ad un miglior controllo della glicemia, anche ad una riduzione dell’assunzione di cibo con conseguente perdita di peso.

 
Quali sono i vantaggi di questa terapia?

Tali farmaci si sono dimostrati utili nell’indurre una perdita di peso significativa, nel migliorare  parametri metabolici associati al rischio di infarti ed ictus, con conseguente riduzione del rischio di sviluppare complicanze legate all’obesità (diabete di tipo 2, ipertensione e malattie cardiovascolari).

 

Ci sono gli effetti indesiderati associati a questi farmaci?

Essendo farmaci, possono provocare eventi avversi a carico dell’apparato gastrointestinale come nausea, vomito, diarrea, stitichezza, gonfiore e e dolore addominale. Inoltre, ritardando lo svuotamento gastrico possono influire sulla velocità di assorbimento anche di altre sostanze, come i medicinali orali assunti in contemporanea.

Sono stati segnalati anche effetti indesiderati più rari, come malattia della cistifellea, pancreatite acuta, danno renale acuto, reazioni di ipersensibilità e gastroparesi.

Quali sono i limiti del trattamento? 

  • E’ necessaria la somministrazione a lungo termine, con costi elevati,  poiché se si sospende, si recupera il peso perso;
  • L’ efficacia è variabile a seconda del soggetto, non tutti rispondono allo stesso modo;
  • Possono determinare carenze nutrizionali di vitamine e sali minerali;
  • Determinano una perdita sia di massa muscolare e che massa ossea con conseguente rischio di sarcopenia e osteoporosi.

Conclusione

Questi farmaci sembrano avere una buona efficacia sulla riduzione del peso corporeo, ma non possono essere considerati la panacea all’obesità.

Il paziente deve modificare lo stile di vita, attraverso l’esercizio fisico e un’alimentazione bilanciata. Se ciò non avviene il successo sarà improvviso e transitorio.

Riferimenti:

      • Nutritional priorities to support GLP-1 therapy for obesity: a joint Advisory from the American College of Lifestyle Medicine, the American Society for Nutrition, the Obesity Medicine Association, and The Obesity Society (Mozaffarian, Dariush et al. The American Journal of Clinical Nutrition, Volume 122, Issue 1, 344 – 367)

L’ago della Bilancia

La società di oggi ci ha portato ad essere ossessionati dal numero mostrato sulla bilancia tanto che in alcune persone condiziona la propria vita, portando anche ad abitudini alimentari scorrette.

Alcuni concetti da chiarire:
1) Il peso sulla bilancia va interpretato!
Il numero mostrato dalla bilancia non ci dice nulla sul nostro stato di salute, sulla quantità di muscolo o di grasso. Inoltre, Ci sono molti fattori che influiscono sul peso anche nell’arco della stessa giornata: il ciclo mestruale di una donna, un allenamento più o meno intenso, cosa abbiamo mangiato nei pasti precedenti, alvo irregolare etc.
Il corpo umano può essere schematizzato a 2 compartimenti: massa magra (tutto ciò che non è grasso: scheletro, muscoli, Acqua, pelle e organi) e massa grassa.
Ecco che il peso, di per sé, non è indicativo dello stato di salute di un individuo; ciò che è importante, invece, è conoscere le proporzioni tra i vari compartimenti corporei.

L’esempio classico è il bodybuilder e l’obeso con lo stesso peso, ma una compartimentalizzazione differente: il primo avrà una predominanza di massa magra, data principalmente dalla massa muscolare, mentre il secondo massa grassa.

2)  Dimagrire non significa perdere peso!
Dimagrire significa diventare più magri, ovvero avere più massa magra e meno massa grassa.

3) Si può dimagrire anche aumentando di peso e si può ingrassare anche diminuendolo.
L’attività fisica potrebbe determinare un aumento di peso, dovuto ad un’ipertrofia delle cellule muscolari, ovvero un aumento di massa magra.
Il muscolo pesa più del grasso? In realtà no, un kg di muscolo pesa tanto quanto un kg di grasso. E’ il volume occupato che cambia, un chilo di muscolo occupa meno volume di un chilo di grasso. Ecco che a parità di volume, due chili di muscolo occupano più o meno lo stesso spazio di un chilo di grasso.

Nel caso contrario, ovvero in caso di perdita di peso rapida, per esempio a causa di una dieta con un apporto calorico troppo basso rispetto al fabbisogno, si ha il fenomeno della distruzione della massa muscolare. Il nostro corpo si ritrova a dover eliminare tutto ciò che ritiene superfluo per sopravvivere e inizia a distruggere la massa attiva. Ricordiamoci che la massa muscolare ha un costo energetico, cosa che il nostro organismo non può permettersi visto la carenza energetica. Ecco che la massa magra si riduce, e col tempo potrà essere rimpiazzata dalla massa grassa.

4) Il segreto del dimagrimento a lungo termine è aumentare la massa muscolare
Ecco che diviene importante fare una regolare attività fisica, combinando esercizi aerobici e contro resistenza (pesi).
La dieta da sola può aiutare, ma è necessario questo ulteriore step per poter mantenere uno buono stato di salute!!!